martedì 22 aprile 2014

Smart City: L'economia riparte dalle città

Si sente sempre più spesso parlare di Smart City, ma cos’è di preciso una “città intelligente”?
Una piattaforma che permette di monitorare in tempo reale quello che accade all’interno dell’area urbana in modo da intervenire con rapidità, informando i cittadini su quanto sta accadendo. In pratica si tratta di un approccio più moderno alla soluzione dei problemi tipici di ogni realtà urbana. Il compito della tecnologia è quello di raccogliere, integrare e mediare le aspettative e i contributi di tutti per la creazione di progetti innovativi.

Elevata qualità della vita, sostenibilità ed efficienza quindi attravero una infrastruttura moderna e fruibile da tutti. La Commissione Europea ha avviato un piano di investimenti per finanziare progetti rivolti ad aumentare l’efficienza energetica e la sostenibilità nelle città dei Paesi membri. Le città europee che stanno aderendo sono moltissime e non sono solo grandi capitali. Anche in Italia si registrano casi interessanti come Torino, Milano, Roma, Genova, Catania, Bari, L’Aquila, Piacenza, Prato e Modena.

Essere una Smart City significa che, soprattutto nelle aree urbane, si devono sviluppare nuove politiche orientate all’efficienza energetica (dalle smart grid agli edifici verdi), nuovi sistemi di trasporto pubblico e privato, servizi di e-government e comunicazione digitale (aree wi-fi). Grazie al web e alle nuove tecnologie l’accesso ai servizi è più semplice, gli oggetti di arredo urbano (telecamere di videosorveglianza, totem informativi, monumenti, edifici pubblici, isole ecologiche interrate) diventano intelligenti e riconoscibili, comunicando dati e consentendo l’accesso a informazioni. Una rete di raccolta dati che distribuisce informazioni su mobilità, consumo energetico, servizi e assistenza al cittadino, offerta culturale e turistica e molto altro ancora.

Ma non è solo l'aspetto tecnologico che trasforma una qualsiasi città in una Smart City. E' soprattutto l'aspetto sociale, in cui spazi e mezzi possono essere condivisi in un'ottica di social sharing. Si pensi ad esempio alle possibilità di snellire il traffico attraverso sistemi di trasporto alternativi (car e bike sharing), pensate al risparmio energetico derivante da lampioni e irrigatori telecontrollati. Sono alcuni degli interventi che vanno fatti per diventare una Smart City che può organizzare in maniera rapida ed efficiente strategie tipiche delle città più avanzate: Aree di coworking, social housing e mobility, solo per fare alcuni esempi.  I vantaggi per i cittadini e le imprese sono molteplici:

  • migliora la qualità della vita del singolo
  • aumenta l’attrattività e la competitività del territorio
  • si semplifica il lavoro delle imprese
  • nascono nuove opportunità di sviluppo economico e sociale
  • aumenta il livello di partecipazione dei singoli alla vita politica e culturale del territorio.

Non si tratta solo di slogan o di speranze ingenue. Le esperienze di tante città italiane ed europee giustificano e rafforzano queste ipotesi rendendole concrete e realizzabili. Il vero problema è individuare le competenze ed attivare le strutture di governance adeguate per progettare un piano lungimirante di costruzione della Smart City.

Pensiamo in grande anche per la nostra piccola amata città.

Lorenzo Lugli
candidato Consigliere Comunale
M5S Pesaro

lunedì 21 aprile 2014

Pazza Pesaro, amala!

Restare sordi al grido d'allarme per la situazione della Biblioteca Oliveriana che si leva da anni è una delle follie pesaresi. Si tratta di una delle eccellenze cittadine, nata nel lontano 1793 grazie al lascito del nobile Annibale degli Abbati Olivieri Giordani. Un immenso patrimonio librario, documentario, archeologico e storico-artistico che rischiamo di perdere per il disinteresse dell'amministrazione pubblica. La musica è sempre la stessa: mancanza cronica di fondi e si rischia una chiusura che lascerebbe la città orfana di uno dei suoi gioielli più belli e più ignorati. Si parla di trasferimento in altra sede tra l'indifferenza generale.

Perchè Pesaro non si affeziona a questo tesoro? L'Oliveriana è vista come un tempio riservato a pochi, una cosa per eruditi, difficile da capire e da apprezzare. Se da un lato è bello sapere che all'interno di quelle mura storiche si svolgono alti corsi di alta filologia, da un altro punto di vista occorre attirare il pubblico verso gli strumenti di diffusione della cultura facendoli diventare luoghi di aggregazione per formare cittadini più consapevoli, critici e istruiti.


Si finanzino le biblioteche oltre che gli eventi culturali estivi. Finanziamo i concerti ma anche i conservatori. Facciamo le notti bianche ma valorizziamo anche i musei. Politiche culturali a lungo periodo, che non porteranno voti o consenso ma saranno un passo verso una crescita culturale della città. Non si deve fare solo quello che conviene, ma ciò che è giusto ed opportuno per tutta la comunità costruendo il futuro perchè i politici cambiano (per fortuna) ma le strutture restano (doppia fortuna).

Snobbata per anni dalle strategie di governo della città, classificata come luogo per anziani studiosi, poco amata dai giovani, la biblioteca potrebbe risorgere alla dignità che le spetta trovando una location più consona e spaziosa. Mi viene da pensare a Rocca Costanza che attualmente dovrebbe essere destinata a sede dell'archivio statale (orrore!). Immaginate che splendida cornice per museo e biblioteca che diventerebbero un posto da frequentare, rendendoli vivi.


Integrare il patrimonio storico e librario con con i moderni strumenti dell'elettronica digitale permetterebbe di rendere immediatamente fruibile un parco documentale immenso, preservandolo dall'usura (perchè si consulterebbero le scansioni dei libri e non gli originali), si darebbe impulso alla diffusione della cultura che sarebbe fruibile direttamente tramite pc, creerebbe lavoro per la realizzazione sia delle infrastrutture tecnologiche sia per la selezione e preparazione delle versioni digitali ed, in ultima analisi porterebbe una parte importante e bellissima della nostra città in rete, dandole massima diffusione e visibilità.

Lorenzo Lugli
candidato Consigliere Comunale
M5S Pesaro

martedì 1 aprile 2014

Cambiare passo

Ci sono due componenti che plasmano la vita di ognuno di noi:
  1. Come si decide di impiegare il tempo
  2. Come si decide di reagire agli eventi
in base a come impieghiamo il nostro tempo e come rispondiamo agli eventi, costruiamo il nostro futuro e probabilmente incideremo anche su quello di altri, perciò costruiamocelo buono perchè il futuro non è nostro ma appartiene ai nostri figli e dobbiamo restituirglielo migliore. E' una nostra responsabilità.

Le esperienze quotidiane portano molti a credere che il futuro sarà uguale al passato: Destinati ad una vita di sacrifici e problemi, che nulla può cambiare. Il fatalismo non può essere accettatto perchè nessuno conosce il futuro ma una cosa è certa: non possiamo sprecare le nostre vite nell'attesa che qualcuno risolva i nostri problemi o ci dia una mano perciò diamoci una mano da soli.

Ogni giorno offre opportunità che possiamo mettere a frutto. Piccoli gesti possono dare inizio ad un grande cambiamento. Dalla mela di Eva alla frase di Maria Antonietta al popolo francese affamato, gli esempi sono tanti. I lettori di questo blog ricevono giornalmente uno spunto di riflessione, perchè restare passivi? contribuite inviando una commento, iniziando un dibattito. Se siete troppo timidi per scrivere e lasciare traccia del vostro pensiero, parlatene con i vostri conoscenti. Avrete fatto qualcosa di concreto per il cambiamento.

Non restate davanti ai computer a leggere messaggi, siate il messaggio!
Vivete in prima persona la svolta che tutti attendono. Ciò che decideremo farà la differenza.

Lorenzo Lugli
Candidato consigliere Comunale
M5S Pesaro

domenica 30 marzo 2014

Dittatura Finanziaria

Il Fiscal compact è un trattato che introduce i meccanismi di stabilità. L'Italia lo ha artificato nel 2012, il voto in parlamento fu praticamente unanime: 368 sì e 65 no.

Se, come me, avete capito poco, traduco subito quanto sopra:  ci siamo impegnati a 50 miliardi di Euro all’anno di tasse e tagli per 20 anni. E’ più chiaro così? Salari e servizi della popolazione più tartassata d’europa, saranno i bersagli dei tagli per il prossimo ventennio. Chi parlava di macelleria sociale era un ottimista!

Lo scorso dicembre 2011 il Parlamento Europeo ha approvato il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), un trattato con l’obiettivo di affrontare la crisi dei debiti dei paesi dell’area euro. In pratica è un fondo di garanzia con lo scopo di soccorrere i paesi in difficoltà. Il famoso salva-stati che, in effetti, sarebbe meglio chiamare salva-banche.

E’ una cosa buona o no?
Decisamente NO. ecco i punti cardine del MES:
  1. Viene costituito un fondo iniziale di 700 miliardi di euro a cui l’Italia partecipa con una quota del 17.9% che significa versare oltre 125 miliardi di euro (di cui 15, subito).
  2. I 17 stati aderenti, tramite i loro rappresentanti (definiti “governatori”, in pratica i ministri dell’economia degli stati membri) possono in qualsiasi momento variare questo capitale e per farno NON NECESSITANO DI NESSUNA AUTORIZZAZIONE.
  3. I governatori godranno di immunità giudiziaria, immunità di giurisdizione e di inviolabilità dei documenti. Non potranno essere chiamati in giudizio per decisioni prese riguardo il MES, non si potranno visionare i documenti prodotti al MES nè ispezionare locali.
  4. Il MES potrà rastrellare fondi dalla finanza internazionale (quindi dalle grandi banche). Questi finanziatori esteri avranno il diritto di commissariare lo stato sovrano che beneficerà del prestito. Siete pronti ad avere Goldman Sachs o Hu Jintao in Parlamento?
  5. Clausola finale: nessun Governo successivo a quello che ha ratificato il trattato potrà disimpegnarsi, adottando una eventuale decisione di uscita.
Abbiamo consegnato la nostra sovranità ai banchieri, ci impegniamo per l’eternità ad un trattato blindatissimo su cui non abbiamo il minimo controllo e tutto nell’assoluto silenzio degli organi di informazione. Io non sono un complottista ma la SPECTRE  a confronto sembra il club dell’uncinetto.o.

Concludendo
Se la nausea non vi ha sopraffatti e ritenete che possa essere arrivato il momento di attivarsi contro questa politica che mira a togliere la sovranità alle singole nazioni, potete iniziare a contribuire informandovi e chiedendo conto a deputati ed eurodeputati eletti nel nostro collegio.

In parlamento le decisioni più liberticide sono state prese all’unanimità. Siamo oltre lo sbando, siamo allo schifo. Anche se è vero che un gruppo appena nato come il M5S, dovrà faticare per incidere su decisioni di così grande respiro, noi continueremo a farlo. Informeremo e tireremo dritto.

Lorenzo Lugli
Candidato consigliere Comunale
M5S Pesaro

mercoledì 26 marzo 2014


Faccio seguito alla questione delle strisce blu replicando all'articolo pubblicato ieri (25 marzo 2014) su PU24.it a firma del Dott. Amati.
Le argomentazioni addotte mi sembrano davvero pretestuose. Siamo di fronte ad una direttiva ministeriale perciò non capisco come possa una amministrazione comunale agire in maniera contraria a quanto disposto.

Le sue obiezioni sono sostanzialmente tre:
  1. Come si quantifica il tempo in eccesso
  2. Il vigile, non potendo riscuotere direttamente, dovrà consegnare un bollettino postale
  3. Non troveremo più un posto libero per parcheggiare
dissento profondamente dalla sua visione e le propongo alcune soluzioni facili facili:
  1.  E' sufficiente far pagare la sosta fino alle ore 19.00 (cioè il periodo massimo). Un pò come fa l'ente autostrade quando un utente è sprovvisto del biglietto applica la tariffa dal casello più lontano. Sarebbe un deterrente per chi pensa di risparmiare qualche spicciolo e in ogni caso non eccederebbe la quota massima di 4-5 euro.
  2. Il vigile potrebbe lasciare una notifica di infrazione dove viene indicato che ci si dovrà recare a pagare presso gli uffici di Pesaro Parcheggi (perciò niente bollettino postale). Magari si potrebbero predisporre delle modalità di pagamento elettronico o via internet.
  3. La rotazione dei parcheggi verrebbe assicurata dal punto precedente: non si risparmia più facendo i furbi ma si rischia addirittura di pagare ben di più.
Bastava un minimo di sforzo per immaginare un modo rapido di porre fine alla gabella infinita che il comune impone agli automobilisti motivato da una davvero inesistente volontà di "disincentivare l'uso delle autovetture nelle vie del centro" che andrebbe perseguita attivando ben altre leve quali il potenziamento dei bus navetta, le piste ciclabili, incentivi ai cittadini virtuosi ecc.

Quando si tratta di scegliere tra prevenzione o repressione, il Comune sceglie sempre la strada più intransigente. I nostri amministratori, campioni di virtù, non hanno remore a colpire quel portafoglio già ampiamente depredato da chiunque abbia a titolo a mettere le mani in tasca ai cittadini. Mi dica lei se è un modo di fare rispettoso e sensibile ai bisogni dei pesaresi.

Cordialmente,

Lorenzo Lugli
Candidato Consigliere Comunale
M5S Pesaro